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Il sale e l’acqua possiedono entrambi una struttura chimica ben delineata. Si differenziano per la forma della  struttura stessa: quella dell’acqua è tetraedica mentre quella salina è cubica (vedi immagine di esempio).
Se andiamo quindi ad analizzare la struttura cubica salina, noteremo che, all’interno, sono ospitati i quanti di luce, noti anche come fotoni, ovvero energia pura: l’energia emanata dal sole e che, più di 250 milioni di anni fa, riscaldava il mare primordiale, è stata immaganizzata all’interno del reticolo cubico della struttura,  sotto forma di energia potenziale.

Aggiungendo acqua al sale, si vinceranno (romperanno) le forze del reticolo stesso, liberando così l’energia atta a ionizzare gli elementi, dando origine a un vero e proprio pozzo di energia da cui si avrà vita nuova o si conserverà la vita esistente.

Tradotto in parole semplici: energia pura ogni volta che entriamo in una grotta salina.

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